La Valle del Simeto
Piove. Adombrano stille colme di pruina le campanule,sotto l’egida del castagno: il Simeto fluisce in onde flaccidee tranquille, dove muoiono fratte foglie ormai faticate dagli anni; ancora un lungo grido in questa terra selvaggia. Ma silenziose, non verserete sangue, il tenace vigorecche v’ attecchiva – controvento -ai verdi rami avess’io questo gaudio! Da lei affrancato non è sopirsi sul sogno, sfrondando: voi avete amato. Per me, un sospiro. Poi più nulla.
Le nubi, ora, su un etere che sarà sereno– queste pesanti lacrime, aride sul fango che bolle: mai speranza laddove il canto sia di un volto deturpato. Ma Tu insegna: quei sassi rogano il trasporto lungo il fiume e le bestie e le piante ristorano.
Un passo e spavento nudo nel guado: è tempesta che m'avvolge ingenerata! Sull'acqua fosca, appari tu Martina, le pupille esili e dolci. E frango in te in un tempo infinito, per infiniti momenti d’amorosa accondiscendenza – c’est la folie.
Siamo Spirito nella Natura. Non c'è eco di corpi che risuoni intorno. Qui t'amerò per sempre.
"Gli Occhi del Simeto"
A.Giuffrè
"[...] Il Simeto è il maggior fiume siciliano: ha un bacino idrografico di 4.186 kmq e pecorre 113 km dalla confluenza dei torrenti Cutò, Martello e Saracena, in territorio di Maniace, alla foce nella Piana di Catania. Il fiume e l'orografia del suo territorio disegnano i limiti amministrativi, qundi lelinee di contatto tra le province della Sicilia Orientale: Siracusa, Catania, Messina, Enna. Sono quattordici i comuni della sua Valle e circa 540.000 i suoi abitanti. [...] così questa linea d'acqua genera un territorio vasto, con una varietà e una velocità di paesaggi che dalla compressione e dal contatto fisicio con l'acqua delle soregenti arrivano alla lentezza isotropa della Piana di Catania.
Il sistema Simeto è innanzitutto un organismo ecologico: la sua rete linfatica disegna un bacino irrinunciabile di biodiversità e che raccoglie i contributi del tessuto etneo, dei monti Nebrodi ed Erei. Di questo ecosistema esistono numerose criticità, legate al rischio di esondazione e all'inquinamento. E' una Valle dai confini percettivi e litologici bene definiti: sono calanchivi e argillosi i displuvi della destra orografica, mentre basaltiche son le parete e le rocce vulcaniche del cono etneo. [...] Un reticolo complesso costituisce la destra idrografica, composta da un fitto sistema di manifestazioni torrentizie, fiumare e grandi ramificazioni-i fiumi Salso, Gornalunga e Dittaino-che confluiscono nell'asta principale senza soluzione di continuità dal tratto montano a quello medio-vallivo, fino alla prossimità della focoe. Questa ricchezza d'acqua è da attribuirsi sia all'assenza di intense economie urbane e produttive sia alla qualità litologica dei terreni, sedimentari e argillosi. La sinistra idrografica è invece caratterizzata da un reticolo superficiale quasi del tutto assente per l'elevate permeabiltà delle vulcaniti etnee; un tempo le acque meteoriche assorbite da substrato andavano ad alimentare le falde acquifere per sgorgare nelle numerose polle e sorgenti esistenti presso il greto del fiume. [...]
Quello della Valle del Simeto, che è un territorio produttivo e che è sopratutto l'opera collettiva e straordinaria del paesaggio agricolo, è un territorio marginale oggi proiettato verso un futuro di campagna urbana." (*)
(*) Per ulteriori informazioni e approfondimenti:
Patto per il Fiume Simeto
Il patto di Fiume come strumento di "GOVERNANCE" del territorio e di "CONDIVISIONE" dei valori delle comunità della valle del Simeto.
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